“Il teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per bambini.” (P. Crepet)
Di norma la lettura di un libro è un’esperienza molto intima e personale: avviene in solitudine e a bassa voce. Durante la presentazione di un libro, invece, bisogna tenere conto che il potenziale lettore diventa innanzitutto ascoltatore. Una voce capace di interpretare le diverse sfumature del testo rende più immediata e piacevole l’esperienza dell’ascolto.
Il reading tradizionale fa della voce l’unico strumento per trasmettere il messaggio allo spettatore. L’attore, quasi sempre in piedi, in abito neutro e con l’aiuto di un leggio, legge gli estratti del romanzo concordati con l’autore e/o con l’intervistatore.

Il bookacting vede invece gli attori nei panni dei personaggi del romanzo recitare brani dello stesso come se ne facessero parte. La stessa scena, recitata anziché letta, offre un’esperienza visiva più originale e immediata rispetto al reading tradizionale. Il testo viene trasformato in sceneggiatura e recitato dagli attori come se fosse un copione teatrale.

Gli attori sono in abiti di scena e di aspetto compatibile con i protagonisti della scena di romanzo interessata. La somiglianza dell’attore al personaggio facilita l’immaginazione dello spettatore, così come l’utilizzo di costumi appropriati.
Là dove il testo lo consente, si può adottare lo stratagemma teatrale dell’abbattimento della quarta parete, facendo immergere gli stessi spettatori nella scena, come se ne facessero parte.